Chiusure A10 Aeroporto-Prà; perché far ricadere sulla Città?
Autostrade per l’Italia ha comunicato oggi che, il 5-6-7 e 8 agosto, l’autostrada A10, da Genova Aeroporto a Prà in direzione Savona, sarà chiusa al traffico per lavori nella fascia oraria 21:30 – 05:30 con la conseguente deviazione dei flussi di traffico sulla viabilità ordinaria della Città.
I cantieri – si legge nella nota stampa diramata da Autostrade – prevedono l’ottimizzazione dei sistemi di comunicazione di emergenza presenti in galleria, a servizio dell’utenza e di quelli antincendio accessibili ai Vigili del Fuoco, oltre alla realizzazione degli impianti di drenaggio laterali, per la raccolta dei liquidi infiammabili.
Nulla da eccepire sui lavori, specie se riguardano la sicurezza, sia chiaro.
Quello che però non riesco a comprendere è la motivazione per la quale abbia prevalso la scelta di chiudere e riversare il traffico sulla città anziché istituire, per tutte le notti di cantiere, un doppio senso di marcia sulla carreggiata opposta, comprendente un semplice by-pass in corrispondenza dell’uscita di Pegli per coloro che vi debbano procedere.
Un provvedimento simile avrebbe certamente attutito l’impatto sulla viabilità ordinaria; perché se è pur vero che l’entrata di Pegli, in direzione Savona, resterebbe comunque chiusa rimandando alla successiva Prà per chi diretto al confine o in A26, è anche vero che il maggior flusso di traffico riguarda senza dubbio la tratta da Genova Aeroporto, essendo quella che raccoglie i volumi di provenienza dal centro e dalle altre zone cittadine.
E non si adduca proprio ai volumi di traffico, magari giudicandoli poco impattanti nei giorni feriali in detta fascia oraria, perché questa condizione, semmai, favorisce ulteriormente l’adozione di tale soluzione proposta e perché, se permettete, in una città come Genova, la cui viabilità è già abbastanza provata proprio a causa di Autostrade, un maggior impegno di quest’ultima a favorire soluzioni migliori mi sembra il minimo dovuto.