Ferragosto: effettivamente, Casalino, non ha tutti i torti
Effettivamente, Casalino, non ha tutti i torti.
Devo ammettere che, mentre mi chiamava Giulio per chiedermi una squadra di recupero sulla zona del greto; Daniele che mi chiedeva l’invio di uno psicologo sulla zona riciclo; la centrale che mi chiedeva personale di supporto al recupero via elicottero di un incastrato nel (quel che ne restava) pilone; Stefano che mi chiedeva l’invio di due recuperi salme; la centrale che mi indicava il primo percorso protetto per l’obitorio; Giulio (ancora!) che mi domandava più lenzuola e più “sacchi cadavere”; Stefano (ancora!) che mi chiedeva un blocco constatazioni; Paolo che mi comunicava la disposizione dei mezzi sul fronte nord; la centrale (ancora!) che mi chiedeva un report sui mezzi di “piccola noria”; la Prefettura, tramite Lavinia, che mi chiedeva i nominativi dei feriti e delle salme; la centrale (ancora!!) che mi faceva la stessa richiesta; Gian, dalla Centrale (ecchecazzo..basta!!), che mi indicava i mezzi in stand-by fuori dall’area rossa chiedendomi cosa ne volessi fare; eccetera, eccetera, eccetera;
sì, ammetto di aver pensato: “cazzo, proprio alla vigilia di ferragosto, sta maledetta pioggia a complicare tutto!”
Sento di dovermi scusare per quell’ingiustificato attacco alle forze della natura; che colpa avevano loro se le incapacità dell’uomo avevano fatto crollare un viadotto proprio in quei momenti.
A ferragosto, d’altronde, sarebbe poi stata una bellissima giornata, di cielo terso.
Il miglior ferragosto che quarantatré anime avrebbero voluto godersi.
Ciao Rocco.