Gronda bassa? Dopo 30 anni di dibattito è follia pura!
E’ da quando sono bambino che sento parlare di Gronda ed è da quando sono bambino che il tema Gronda è oggetto di dibattito ad ogni livello politico e cittadino.
Fronte del no, fronte del sì, ciascuno con le proprie argomentazioni, i propri dati, le proprie proiezioni.
Smentite che si rincorrono ad altre smentite che rincorrono le precedenti; una rincorsa continua fra il giustificare la necessità dell’opera, da una parte, e l’inutilità dall’altra.
E dopo 30 anni di dibattito, perdonate la franchezza e la pochezza intellettuale, mi viene solo da dire: se avessimo dibattuto solo per un terzo del tempo, oggi, molto probabilmente, ci si ritroverebbe a percorrere sia la Gronda, da almeno una decina di anni, sia, ancora oggi, il Ponte Morandi; al netto di tutte le colpevoli carenze di Autostrade sulla manutenzione di quel tragico viadotto.
Trent’anni in cui, al netto di tutte le proiezioni, dei costi/benefici, il dato certo è il quadruplicato traffico autostradale che ci ha portato ad oggi.
E non nascondiamoci dietro alla foglia, per piacere; perché chiunque ha, o ha avuto, necessità di spostarsi utilizzando l’autostrada, sia come tangenziale cittadina (a pagamento) che come anello di transito, ha avuto modo di constatare negli anni come il nodo autostradale genovese, regionale, nazionale, fosse già al collasso ben prima del tragico collasso del viadotto Morandi.
Tutti e tutte, quotidianamente e ripetutamente, abbiamo avuto il piacere di ammirare le panoramiche, i muri delle gallerie, i riferimenti chilometrici o i cartelli, durante le soste in coda nei vari tratti.
Tutte e tutti, da sempre, ce ne lamentiamo consapevoli che le nostre vecchie autostrade non sono più in grado di contenere i flussi odierni.
L’iter amministrativo che ha portato all’approvazione definitiva del progetto è durato 5 anni, al punto che Autostrade è pronta ad aprire i cantieri agli inizi del 2019.
E proprio oggi, dopo 30 anni di dibattimento, dopo 5 anni di iter amministrativi, a cose fatte, si tira in ballo un progetto archiviato nel 2009, quasi dieci anni fa: quello della “Gronda bassa”.
Follia pura solo il pensiero di metterlo in discussione, anche ipoteticamente con le aperture dichiarate da Marco Bucci e Edoardo Rixi.
Follia pura pensare solo alle conseguenze di una modifica progettuale: un iter amministrativo che dovrebbe ricominciare da zero e che, ad essere ottimisti, richiederebbe altri 5 anni.
Dopo oltre 30 anni, se non è chieder troppo, cerchiamo di esser seri.