Porti: Pastorino, in Liguria emissioni navi siano ridotte Interrogazione di Rete a Sinistra su sostituzione carburanti
E’ impensabile un aumento dei traffici marittimi senza intervenire sulla pulizia dei carburanti
In breve tempo la Liguria arriverà a gestire 5 milioni di teu l’anno, oltre ad un elevato numero di navi passeggeri. E’ impensabile un aumento dei traffici marittimi senza intervenire sulla pulizia dei carburanti.
Gianni Pastorino, capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria, spiega cosi’ l’interrogazione presentata per chiedere che la Regione spinga per l’istituzione di un’area Eca (Emission control area), cioè un tratto di mare in cui il contenuto di zolfo dei combustibili delle navi non possa essere superiore allo 0,1%, come già accade ad esempio nel Mare del Nord.
Un livello inferiore a quanto previsto dalle nuove norme nazionali che entreranno in vigore dal primo gennaio 2020, che in prossimità delle coste e all’interno dei porti, impongono il passaggio dall’attuale 3,5% allo 0,5% e fino allo 0,2% del tenore di zolfo nel carburante.
Altrove in Italia sono stati siglati accordi affinchè la sostituzione del carburante avvenga a 12 miglia dalla terraferma.
In Liguria, visti i numeri del traffico navale, dovremmo essere i primi a porci il problema.
La Regione non ha competenze dirette, ma non possiamo più permetterci di organizzare attività economiche senza includere a priori una rigida tutela ambientale commisurata.
Questo chiama in causa la spinta della Regione nei confronti del governo nazionale. La strategia non può essere quella di aspettare il 2020 per intervenire.