“Sento puzza di merda”; il cordiale benvenuto a Ferruccio Sansa dal comitato di Bucci
“sento puzza di merda”, “fai schifo” e, ancora, “io sono la sorella di Marco Bucci e tu, Ferruccio Sansa, sei uno schifoso”.
Esprimendo la mia totale solidarietà a Ferruccio Sansa e tutta la mia stima, ecco come il comitato elettorale (e non solo) del neo sindaco Marco Bucci lo ha accolto ieri sera mentre cercava di fare il suo lavoro di giornalista.
“Sansa, fai schifo. Merda”.
Sono le 23,50 di ieri sera ed entro nel comitato elettorale di Marco Bucci, appena eletto sindaco di Genova. Sto facendo il mio lavoro di cronista. E subito vengo accolto da insulti. Gruppi di persone che mi rivolgono sguardi minacciosi e poi rincarano la dose: “Ecco lo schifoso”, dice una donna che si qualifica così: “Sono la sorella del sindaco”. Vero o falso? Poco importa, ma comunque un dettaglio che merita risposta.
Non è finita: passo vicino a un gruppo di signori con gli occhi accesi dall’eccitazione: “Sento puzza di merda”, dicono appena mi vedono. Poi aggiungono: “E’ come suo padre, li conosciamo. C’è puzza di merda”. Intanto altri si aggiungono, sento voci alle mie spalle: “Infame, schifoso, vattene”. Un gruppo di ragazzi mi si stringe intorno. Qualcuno minaccia: “Non provare ad avvicinarti”. Chiedo spiegazioni, ma com’è tipico di certa mentalità fascista, vigliacca, tutti negano, tutti abbassano lo sguardo appena li guardi negli occhi: “Abbiamo solo detto che c’è puzza di merda”.
Poi la ciliegina finale: mi piomba davanti Francesco Carleo, neo-eletto presidente del Municipio Levante di Genova. Una persona quindi che oltre a essere un ex carabiniere, da oggi rappresenta le istituzioni. Un uomo, vicino a Bucci, noto per le sue simpatie di destra. Mi si piazza a un centimetro dal viso e mi alita in faccia: “Vergognati, giornalaio, devi vergognarti. Hai scritto delle falsità. Tu non conosci la storia!”.
Di che cosa parlava: di un articolo che ho scritto in cui raccontavo che sul profilo Facebook di Carleo sono condivisi link in cui si esalta l’opera del Duce che avrebbe “portato le università in Italia”, “che avrebbe portato le pensioni in Italia”. Ecco, questo Carleo, basta andare a vedere la sua bacheca (ammesso che non abbia cancellato tutto, comunque noi abbiamo gli screenshot).
Chiedo allora spiegazioni al consigliere regionale Matteo Rosso (ex Forza Italia poi ricollocato in Fratelli d’Italia) che abbandonata la sua abituale cortesia, già fa mostra dei toni del padrone della città: “Tu sei un giornalista di parte”. Ma quale parte, se in questi anni non ho risparmiato critiche – e ben dure – anche a Pd e Cinque Stelle?
Infine mi rivolgo a Marco Bucci. Come sindaco della mia città, quindi anche mio: “Se mi fa queste domande neanche le rispondo”, esordisce e fa per andarsene. Aggiunge: “Non mi faccia perdere tempo”. Ancora: “Io non ci credo”. Gli ricordo che il suo presidente di Municipio, Carleo, condivide immagini del Duce. Gli chiedo cosa ne pensi: “Se non lo vedo, non ci credo”, conclude mentre entriamo a Palazzo Tursi. Il municipio. La casa dei genovesi.
Ma io non mi sono mai sentito tanto estraneo nella mia città. Non la riconosco più.
“Io sono la sorella di Marco Bucci e tu Sansa sei uno schifoso”
“Io sono la sorella di Marco Bucci, sono la sorella del sindaco. Hai capito? E tu Ferruccio Sansa sei uno schifoso”.
Credevo che fosse uno scherzo: la sorella del nostro primo cittadino che mi copre di insulti mentre entro nel comitato elettorale di Bucci appena dopo la vittoria.
La signora, tra un insulto e l’altro, si era perfino presentata. Con nome e cognome.
Così, dopo aver fatto verifiche con testimoni e parenti, abbiamo raccolto molti elementi che confermano i fatti.
La mia colpa: aver scritto articoli sul fratello Marco Bucci.
A questo punto, caro Sindaco, non ha ancora niente da dire?