Sanità: lutto per crisi della pubblica, Cgil in piazza a Genova
Lavoratori della sanità in piazza a Genova per denunciare la crisi del sistema, a partire dal sovraccarico delle strutture di pronto soccorso. Dopo il presidio davanti all’ospedale Galliera, uno dei nosocomi genovesi più in difficoltà insieme a San Martino e Villa Scassi, è partita la mobilitazione regionale della Cgil: un corteo si sta dirigendo in prefettura con lo slogan “Sanità pubblica, se non la curi non ti cura”.
“Chiediamo di implementare le risorse per tenere in piedi il sistema sanitario nazionale – sottolinea Luca Infantino, segretario FP Cgil Liguria – Ci sono ormai 5 milioni di italiani che rinunciano a curarsi perchè non hanno le risorse per farlo. Il Governo e la Regione devono porre rimedio. E per la sanità – conclude provocatorio – che ci vorrebbe un lutto nazionale”.
Secondo dati riportati dal sindacato, sono stati oltre 400 mila gli accessi ai pronto soccorso liguri nel 2022 con un trend destinato ad essere confermato per il 2023.
La mancanza di risposte sul territorio, a partire dalla carenza di medici di medicina generale, di personale all’interno delle strutture pubbliche e di strumenti per la diagnostica con conseguenti tempi di permanenza infiniti che costringono gli utenti ad attese estenuanti e gli operatori a condizioni di lavoro proibitive, fanno dei pronto soccorso una delle situazioni di maggiore criticità del sistema sanitario pubblico ligure.
Nel 2022, come denuncia la Cgil, i tempi medi di permanenza nei principali pronto soccorso genovesi erano mediamente al di sopra delle 10 ore, con picchi medi nei codici arancioni (alta gravità) del San Martino sino a un tempo “medio” di 17,58 ore.
Altro tasto dolente della sanità pubblica ligure sono le liste d’attesa per la diagnostica e a farne le spese sono i malati.
A Genova, secondo gli ultimi dati riferiti al 12 giugno 2023, per una colonscopia l’attesa per chi ha una prescrizione di tipo B (breve) dovrebbe essere di massimo 30 giorni e invece si può arrivare sino a 113; con la prescrizione di tipo D l’esame dovrebbe essere prenotabile entro 60 giorni, ma non c’è nessuna data disponibile; l’elettromiografia (esame indicato nella diagnosi delle malattie del sistema nervoso periferico) non è addirittura prenotabile.
Il sindacato chiede un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazioni, la diminuzione delle liste d’attesa, più posti letto nei reparti e risorse per la diagnostica, più servizi e cure per anziani e non autosufficienti, più risorse nei fondi sanitari regionali e nazionali e un piano concreto di manutenzione per le strutture sanitarie: “La Regione Liguria ha il dovere di affrontare questa emergenza con un intervento straordinario e mirato che non può attendere i tempi delle programmazioni del nuovo piano socio sanitario. Occorre intervenire rapidamente per riportare la salute pubblica nell’alveo dell’articolo 32 della Costituzione”, chiedono i manifestanti.
Ad aderire alla manifestazione, Acli Liguria, Arci Genova e Liguria, Comunità di San Benedetto al Porto Aps, Federconsumatori, Giuristi Democratici, Legambiente, Uisp Regionale Liguria Aps, Anpi Genova, Auser Genova e Liguria, Rete degli Studenti Genova, Libera Genova.
Altre tre manifestazioni provinciali si terranno il 4 luglio a La Spezia, l’11 luglio a Sanremo e il 18 luglio a Savona.
Una grande manifestazione a sostegno della sanità pubblica, alla quale parteciperà anche la Liguria, è stata promossa a livello nazionale per il prossimo 24 giugno a Roma.