Genova, Ponte Morandi: Guardia di Finanza denuncia 28 “furbetti degli sgravi”
La guardia di finanza di Genova ha denunciato 28 persone, riconducibili a 19 società, nell’ambito dell’inchiesta sui “furbetti” del ponte Morandi, che avrebbero chiesto di poter usufruire degli sgravi fiscali dopo avere aperto in maniera fittizia la propria sede nella zona vicino al luogo della tragedia.
Le aziende controllate dalle fiamme gialle sono in totale 47.
Le accuse sono truffa aggravata, indebita compensazione di crediti fiscali e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Bloccato l’iter di richiesta di 2,2 milioni di euro.
Adesso la procura di Genova dovrà valutare chi iscrivere nel registro degli indagati.
Alla fine del 2019, secondo quanto accertato dagli investigatori, 47 aziende si erano trasferite all’interno del perimetro della “zona rossa” o “arancione” disegnata dall’allora Commissario per l’emergenza Giovanni Toti dopo il crollo.
Gli investigatori avevano scoperto che si trattava di imprese arrivate all’improvviso, che hanno assunto decine di dipendenti per godere dei ristori o degli sgravi fiscali.
Di queste 28 avrebbero avviato una attività solo sulla carta, fruendo comunque del credito di imposta.
Le indagini hanno messo in evidenza che alcune aziende si sono costituite ex novo, altre hanno trasferito il loro domicilio fiscale fittiziamente, altre ancora hanno affittato pochi metri quadrati ma non risultano operative, ottenendo sgravi fiscali fino a 200 mila euro.