Dl Enti: Fp Cgil, vittoria della lotta dei ricercatori sanità. Infantino (Fp Cgil Liguria) “subito assunzioni a Gaslini e San Martino”
“L’approvazione del Dl 51/2023 (Inps ed enti pubblici) che contiene la stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria degli IRCCS e IZS pubblici è un atto doveroso nei confronti di lavoratrici e lavoratori che svolgono un’attività preziosa e strategica per il Paese. La vittoria è dovuta alla lotta dei ricercatori che va avanti da anni e che non hanno mai mollato e noi, Fp Cgil, con loro. Ora attendiamo la pubblicazione, e poi chiediamo si possa procedere in tempi brevissimi alle assunzioni. Lavoratrici e lavoratori hanno bisogno di certezze, di valorizzazione, di futuro”.
Lo scrive in una nota Funzione pubblica Cgil.
“Siamo stati e continueremo ad essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della ricerca sanitaria che in questi anni non hanno mai smesso di lottare per il diritto alla stabilità e al riconoscimento professionale. Ora è necessario dare la massima certezza a un percorso che riconosca la giusta valorizzazione per un personale altamente specializzato che ha duramente sofferto anni e anni di precariato. In più, è necessario e fondamentale rinnovare il Ccnl sezione ricerca sanitaria”, conclude Fp Cgil.
Sul tema interviene anche Luca Infantino, segretario Fp Cgil Liguria, rimarcando l’urgenza delle stabilizzazioni negli ospedali Gaslini e San Martino per un centinaio di ricercatrici e ricercatori.
“E’ una bella notizia per la quale ci siamo battuti fortemente e che rende giustizia alle centinaia di precari della ricerca che contribuiscono a far grande il nostro Paese; non appena ci sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale agiremo sul Gaslini e sul San Martino per accelerare le procedure di stabilizzazione”.
A livello genovese i ricercatori precari della sanità sono un centinaio in servizio presso il Gaslini e il San Martino “Grazie a tutte le ricercatrici e a tutti i ricercatori che in questi anni non si sono dati per vinti e hanno continuato a lottare per il loro riconoscimento professionale e per continuare a rendere grande la ricerca italiana” – conclude Infantino.