Soccorsi in montagna, Cai e Soccorso Alpino lanciano l’appello: “scaricate l’app salvavita, è gratis”
Dopo le 10 persone morte in alta montagna nell’ultima settimana, e dopo le notizie di interventi di soccorso per escursionisti partiti in ciabatte da mare o per recuperare gruppi persi (anche più volte) sullo stesso sentiero, il Club alpino italiano (Cai) e il Corpo nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico rilanciano l’invito a salire in montagna “con estrema prudenza”, specie se non si è esperti.
“Equipaggiamento adeguato, preparazione tecnica, competenza e un’approfondita pianificazione delle escursioni sono elementi imprescindibili per vivere al meglio la montagna (anche a quote basse)”, avvisano.
Ma alle volte l’imprevisto o il problema capitano comunque e per questo Cai e Cnsas, assieme al ministero del Turismo, ricordano che da più di un mese è scaricabile gratuitamente l’app per il soccorso in montagna GeoResQ: può inviare una richiesta di aiuto quando ci si trova in pericolo e si ha bisogno di soccorso.
E dunque invitano a usarla.
L’app fu lanciata da Cai e dal Soccorso Alpino e Speleologico nel 2013 ed è arrivata a contare oltre 220.000 download e 82.000 utenti attivi ogni anno con un totale di 1.322 chiamate di aiuto, 578 interventi del Soccorso Alpino e 740.000 tracce salvate dagli utenti durante le proprie escursioni.
Grazie ai fondi straordinari del ministero del Turismo a stanziato a favore del Cai, dal 10 luglio scorso, l’applicazione è diventata totalmente gratuita e rinnovata per migliorare l’esperienza degli utenti. Di qui l’invito a usarla dopo il susseguirsi di situazioni complicate o pericolose sui monti.
Sono tre le principali funzioni di GeoResQ: “Posizione” rileva istantaneamente le proprie coordinate geografiche e la località più vicina riportata dalla cartografia ufficiale; “Tracciami” traccia i propri percorsi, li conserva nell’archivio del portale web GeoResQ e li condivide in tempo reale con i parenti o, in caso di necessità, con i soccorritori.
Infine, “Allarme” invia la richiesta di aiuto e la propria posizione alle centrali GeoResQ (si deve ovviamente avere a disposizione la copertura telefonica per la connessione dati).
A quel punto l’operatore proverà a contattare l’infortunato, verificherà la sua posizione e inoltrerà la richiesta d’aiuto alla struttura di soccorso più vicina.
Le centrali operative di GeoResQ sono a Sassari, in Sardegna (centrale storica), e a Cassano Irpino, in Campania.
Qui, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, turnano gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico.
L’allarme che giunge alla centrale viene preso in carico e inoltrato al Soccorso alpino e speleologico locale e attraverso il 112, dove attivo, o le centrali dell’Emergenza urgenza sanitaria, viene avviata la gestione dell’emergenza. GeoResQ è stata anche rinnovata nella identità visiva e nel portale per un più semplice utilizzo.
In 10 anni, l’app “ha fatto la differenza” su oltre 550 interventi di soccorso e si è affermata come uno strumento utile: Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico, l’ha definita “indispensabile per chiunque decida di frequentare le nostre montagne. Come sempre, la tecnologia non potrà mai sostituirsi alle competenze tecniche e alla prudenza che ciascuno deve avere per vivere in tranquillità le proprie escursioni, ma GeoResQ è indubbiamente un valido aiuto sia durante il periodo estivo che in quello invernale”.