Periferie: un concetto urbanistico da superare
Se, nella sua definizione lessicale, il termine “periferia” ha un significato ben preciso, per nulla malevolo, nell’ambito socio-culturale e urbanistico racchiude in sé, ancora oggi, una malsana abitudine nell’assimilare le “periferie cittadine” a zone più inclini al degrado, dove ancora si tende a fare una netta distinzione di classe residente. Un concetto che, forse, poteva reggere storicamente ancora ai primi del ‘900, in piena rivoluzione industriale, ma che mal si coniuga con le trasformazioni che ci hanno portato fino ad oggi, nel “nuovo millennio”.
E sebbene una grande verità è dimostrata dal fatto che, molto spesso, le zone più periferiche delle Città hanno subito trasformazioni urbanistiche tali da far invidia alle zone più centrali, con insediamenti abitativi di ultima generazione, in molti casi rispondenti alle più moderne e confortevoli tecnologie, a basso impatto energetico e ambientale, un’altra grande e triste verità è che molto spesso sono le stesse amministrazioni locali a mantenere un certo distacco in termini di attenzione nei riguardi di queste zone.
Questo è il punto. Ed è grave. Ed è un trattamento di “disuguaglianza”, anche questo.
Un cittadino e le sue esigenze, come le sue problematiche, è egualmente “centrale” a prescindere dalla zona cittadina in cui vive. Allo stesso modo le problematiche di una zona o l’altra di ogni Città meritano doverosamente di essere trattate con le stesse eguali attenzioni da parte delle amministrazioni.
E’ una questione “circolare”; il cuore pulsa se i suoi vasi principali come quelli periferici scorrono fluidi. Se si creano ostruzioni l’attività si compromette. Una Città può definirsi realmente viva nel momento in cui questo sistema circolare è garantito in maniera paritaria, calando con eguale importanza le proprie attenzioni su tutta la sua estensione, abbattendo quei confini interni che fanno tendere le amministrazioni ad avere un approccio diversificato, specie in termini di priorità, sui diversi problemi.
Il Cittadino è il vero soggetto rappresentativo della “centralità”, il suo benessere dipende da quanto si sia in grado di garantirgli intatto il sistema circolare in cui gravita.
Sembra un ragionamento ovvio, forse superfluo. Ma la verità quotidiana sembra dire il contrario.
Ecco, “urbanisticamente” parlando sarebbe il caso di cancellare il termine “periferia”.