A volte vorrei non avere ragione
A volte vorrei non avere ragione, ma la situazione sanitaria è sotto gli occhi di tutti.
I mesi trascorsi non hanno insegnato nulla, soprattutto a chi aveva il dovere e il compito di organizzare in modo diverso, un’eventuale seconda ondata.
Invece siamo qui a commentare le solite lacune e le gravi assenze di una sanità frammentata e disorganizzata.
Gli ospedali sono in grande difficoltà, i pronto soccorsi registrano accesi numericamente elevatissimi, tutti i reparti di emergenza 112&118 ,rianimazioni e tutto il sistema appare in grande affanno ,associato a una riapertura in tutta fretta dei reparti destinati a pazienti covid.
Vorrei anche capire con quale personale, viste le tante promesse elettorali mai mantenute !!!!!
Il rischio questa volta è ancora maggiore, in quanto l’aumento dei pazienti è esponenziale , graduale e continuo .
C’è un elemento o meglio un dato ,di cui si sta discutendo pochissimo ed è il rapporto tra persone testate e nuovi casi di coronavirus ,che porta la curva dei contagi a livelli mai raggiunti prima .
A breve tutti noi saremo lavorativamente costretti ad operare in condizioni molto difficili ,anche psicologicamente ,con turni e orari continui .
Ma di una cosa state pur certi ,daremo tutti il 100% e anche di più, pronti a curare nel miglior modo possibile chiunque, tralasciando polemiche e altro.
Un abbraccio a tutti.
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Mi chiamo Giovanni Pellegrini, Gianni per parenti e amici . Sono nato a Genova il 9 marzo 1971 a Marassi. La mia famiglia è l’esempio di come gli opposti spesso si attraggano e di come si possa sempre trovare un punto d’incontro : mia madre casalinga democristiana e mio padre comunista operaio del ex mercato di Corso Sardegna ne sono la dimostrazione vivente :amarsi e stimarsi anche nelle differenze . Sono cresciuto coltivando valori universali quali la solidarietà, l’accoglienza e l’uguaglianza . Senza se e senza ma. Ho intrapreso la professione Infermieristica e ancora oggi, a distanza di oltre 25 anni , riconosco che non avrei potuto fare scelta migliore. Sono orgoglioso della mia professione ,che mi arricchisce giorno dopo giorno e mi permette di stare a contatto con le persone e con i loro bisogni reali .
Lavoro nel Dipartimento di Emergenza Sanitaria Territoriale, 118 Genova Soccorso, presso il Policlinico San Martino di Genova.
Alle regionali 2020 mi sono candidato nella lista di Linea Condivisa, al fianco di Gianni Pastorino, ottenendo un risultato tanto eccellente quanto inaspettato.
Per me la sanità pubblica e tra le conquiste più belle della nostra Italia repubblicana ; bisogna difenderla ,affinché resti pubblica e universale. Dobbiamo potenziare i servizi territoriali, prestare la massima attenzione alle fasce più deboli, alle famiglie con pazienti affetti da gravi handicap e creare punti di ascolto per le famiglie in difficoltà .
Questo il mio impegno.
Mi chiamo Giovanni Pellegrini, Gianni per parenti e amici . Sono nato a Genova il 9 marzo 1971 a Marassi. La mia famiglia è l’esempio di come gli opposti spesso si attraggano e di come si possa sempre trovare un punto d’incontro : mia madre casalinga democristiana e mio padre comunista operaio del ex mercato di Corso Sardegna ne sono la dimostrazione vivente :amarsi e stimarsi anche nelle differenze . Sono cresciuto coltivando valori universali quali la solidarietà, l’accoglienza e l’uguaglianza . Senza se e senza ma. Ho intrapreso la professione Infermieristica e ancora oggi, a distanza di oltre 25 anni , riconosco che non avrei potuto fare scelta migliore. Sono orgoglioso della mia professione ,che mi arricchisce giorno dopo giorno e mi permette di stare a contatto con le persone e con i loro bisogni reali .
Lavoro nel Dipartimento di Emergenza Sanitaria Territoriale, 118 Genova Soccorso, presso il Policlinico San Martino di Genova.
Alle regionali 2020 mi sono candidato nella lista di Linea Condivisa, al fianco di Gianni Pastorino, ottenendo un risultato tanto eccellente quanto inaspettato.
Per me la sanità pubblica e tra le conquiste più belle della nostra Italia repubblicana ; bisogna difenderla ,affinché resti pubblica e universale. Dobbiamo potenziare i servizi territoriali, prestare la massima attenzione alle fasce più deboli, alle famiglie con pazienti affetti da gravi handicap e creare punti di ascolto per le famiglie in difficoltà .
Questo il mio impegno.