Allerta Meteo: prolungata ALLERTA ARANCIONE sul settore B sino alle 18 odierne | aggiornamento

Allerta Meteo: prolungata ALLERTA ARANCIONE sul settore B sino alle 18 odierne | aggiornamento
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  • Data di creazione 19 Novembre 2019
  • Ultimo aggiornamento 24 Ottobre 2020
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La Protezione Civile ed Arpal hanno emesso un bollettino di aggiornamento riguardo all'allerta meteorologica in atto prolungando lo stato di ALLERTA ARANCIONE su tutto il bacino B sino alle ore 18:00 odierne per criticità idrogeologica; l'allerta declasserà a GIALLA a partire dalle 18:01 e cesserà alle ore 23:59. Anche per il settore D, per il quale l'allerta ARANCIONE cesserà alle ore 15:00, è stata prolungata l'ALLERTA GIALLA sino alle ore 23:59 odierne per i bacini medi e piccoli mentre per il settore C l'ALLERTA GIALLA è stata prolungata sino alle ore 18:00.

Nelle ultime ore le precipitazioni, pur essendo di intensità fra deboli e moderate, solo localmente tra moderate e forti (massimo orario 29 mm a Quezzi alle 12.10), sono state diffuse e persistenti, e hanno interessato soprattutto il settore centrale della regione, dove si registrano allagamenti diffusi delle sedi stradali.



Nelle ultime 24 ore (dati aggiornati alle 12.45) sono caduti per quanto riguarda la zona A: 159.6 mm a Genova Quezzi, 146.2 a Mele, 136.4 a Fiorino, 128.6 a Mignanego, 125.2 a Montagna (Quiliano, Savona), 116.8 a Vicomorasso, 116 a Genova Geirato, 115.6 a La Presa Bargagli. Nella zona C 135.8 millimetri a Reppia, 128.6 a Statale, 113.6 a Brugnato mentre nella zona A Carpe Case Garoni (Toirano, Savona) ha cumulato 107.6 millimetri. Infine, nella zona D 94.2 millimetri a Rossiglione, nella zona E 70.6 a Brugnato.

Nelle aree interessate dalle piogge, i livelli dei corsi d'acqua monitorati risultano stabili o in salita, in particolare sul bacino del torrente Bisagno si registrano gli incrementi maggiori: La Presa ha toccato 1,79 metri e Passerella Firpo 2,43 metri, entrambi prossimi alla prima soglia di allarme. Anche sul torrente Fereggiano si è registrato un incremento con il livello che ha toccato 1,04 metri, sotto alla prima soglia di allarme.

Abbondanti precipitazioni nevose in quota sono state registrate dal tardo pomeriggio di ieri: 50 cm Monte Settepani (1375 metri sul livello del mare), 40 Urbe-Vara Sup (810 metri). Nelle ultime ore i venti hanno fatto registrare raffiche di burrasca forte.


Ancora per qualche ora la convergenza fra la tramontana sul ponente e lo scirocco sul centro levante manterrà piogge diffuse sul centro regionale con possibilità di temporali fino a forti. Con l’avanzare della giornata salirà lo zero termico, determinando la fine delle nevicate alle quote più basse. Domani una tregua nelle precipitazioni con possibili schiarite, prima di un nuovo peggioramento a partire da giovedì.

LE PREVISIONI:

OGGI, MARTEDI’ 19 NOVEMBRE:  la permanenza di un minimo depressionario centrato a Ovest della Corsica determina ancora condizioni di marcata instabilità soprattutto su BDEC fino alla serata. Le piogge risulteranno di intensità debole o moderata, con la bassa probabilità di locali rovesci fino a forti, soprattutto fino alle prime ore pomeridiane. Venti forti con raffiche di burrasca da Nord-Ovest su parte occidentale di A, da Sud-Est su C. Nevicate in progressivo esaurimento su BD

DOMANI, MERCOLEDI’ 20 NOVEMBRE:fino al mattino residua instabilità con deboli piogge sparse su BD, localmente a carattere di rovescio.

DOPODOMANI, GIOVEDI’ 21 NOVEMBRE:  un nuovo impulso di aria fredda dall'Atlantico determina ancora un peggioramento con piogge in progressiva intensificazione nel corso della giornata.

Leggi anche le misure di auto protezione che trovi nelle tab in fondo al post.

Per ulteriori aggiornamenti consultare il sito ufficiale.

LEGENDA LIVELLI ALLERTA

MISURE DI AUTOPROTEZIONE

Temporali e fulmini

In caso di temporale

In generale, devi tener conto della rapidità con cui le nubi temporalesche si sviluppano e si accrescono, e conducono quindi il temporale a raggiungere il momento della sua massima intensità senza lasciare molto tempo a disposizione per guadagnare riparo.

Prima

  • verifica le condizioni meteorologiche già nella fase di pianificazione di una attività all’aperto, come una scampagnata, una giornata di pesca, un’escursione o una via alpinistica, leggendo in anticipo i bollettini di previsione emessi dagli uffici meteorologici competenti, che fra le tante informazioni segnalano anche se la situazione sarà più o meno favorevole allo sviluppo di temporali nella zona e nella giornata che ti interessa;

  • ricordati che la localizzazione e la tempistica di questi fenomeni sono impossibili da determinare nel dettaglio con un sufficiente anticipo: il quadro generale tracciato dai bollettini di previsione, quindi, va sempre integrato con le osservazioni in tempo reale e a livello locale.

In ambiente esposto, mentre inizia a lampeggiare e/o a tuonare

  • se vedi i lampi, specie nelle ore crepuscolari e notturne, anche a decine di chilometri di distanza, il temporale può essere ancora lontano. In questo caso allontanati velocemente;

  • se senti i tuoni, il temporale è a pochi chilometri, e quindi è ormai prossimo.

Al sopraggiungere di un temporale

osserva costantemente le condizioni atmosferiche, in particolare poni attenzione all’eventuale presenza di segnali precursori dell’imminente arrivo di un temporale:

  • se sono presenti in cielo nubi cumuliformi che iniziano ad acquisire sporgenze molto sviluppate verticalmente, e magari la giornata in valle è calda ed afosa, nelle ore che seguono è meglio evitare ambienti aperti ed esposti (come una cresta montuosa o la riva del mare o del lago);

  • rivedi i programmi della tua giornata: in alcuni casi questa precauzione potrà – a posteriori – rivelarsi una cautela eccessiva, dato che un segnale precursore non fornisce la certezza assoluta dell’imminenza di un temporale, o magari quest’ultimo si svilupperà a qualche chilometro di distanza senza coinvolgere la località in cui ti trovi, ma non bisogna mai dimenticare che non c’è modo di prevedere con esattezza questa evoluzione, e quando il cielo dovesse tendere a scurirsi più decisamente, fino a presentare i classici connotati cupi e minacciosi che annunciano con certezza l’arrivo del temporale, a quel punto il tempo a disposizione per mettersi in sicurezza sarà molto poco, nella maggior parte dei casi insufficiente.

In caso di fulmini, associati ai temporali

Associati ai temporali, i fulmini rappresentano uno dei pericoli più temibili. La maggior parte degli incidenti causati dai fulmini si verifica all’aperto: la montagna è il luogo più a rischio, ma lo sono anche tutti i luoghi esposti, specie in presenza dell’acqua, come le spiagge, i moli, i pontili, le piscine situate all’esterno. In realtà esiste un certo rischio connesso ai fulmini anche al chiuso. Una nube temporalesca può dar luogo a fulminazioni anche senza apportare necessariamente precipitazioni.

All’aperto

  • resta lontano da punti che sporgono sensibilmente, come pali o alberi: non cercare riparo dalla pioggia sotto questi ultimi, specie se d’alto fusto o comunque più elevati della vegetazione circostante;

  • evita il contatto con oggetti dotati di buona conduttività elettrica;

  • togliti di dosso oggetti metallici (anelli, collane, orecchini e monili che in genere possono causare bruciature);

  • resta lontano anche dai tralicci dell’alta tensione, attraverso i quali i fulmini – attirati dai cavi elettrici – rischiano di scaricarsi a terra.

E in particolare, se vieni sorpreso da un temporale:

In montagna

  • scendi di quota, evitando in particolare la permanenza su percorsi particolarmente esposti, come creste o vette, e interrompendo immediatamente eventuali ascensioni in parete, per guadagnare prima possibile un percorso a quote inferiori, meglio se muovendoti lungo conche o aree depresse del terreno;

  • cerca se possibile riparo all’interno di una grotta, lontano dalla soglia e dalle pareti della stessa, o di una costruzione, in mancanza di meglio anche un bivacco o fienile, sempre mantenendo una certa distanza dalle pareti;

  • una volta guadagnato un riparo – oppure se si è costretti a sostare all’aperto:

  • accovacciati a piedi uniti, rendendo minima tanto la tua estensione verticale, per evitare di trasformarti in parafulmini, quanto il punto di contatto con il suolo, per ridurre l’intensità della corrente in grado di attraversare il tuo corpo;

  • evita di sdraiarti o sederti per terra, e resta a distanza di una decina di metri da altre persone che sono con te.

  • tieniti alla larga dai percorsi di montagna attrezzati con funi e scale metalliche, e da altre situazioni analoghe;

  • se hai tempo, cerca riparo all’interno dell’automobile, con portiere e finestrini rigorosamente chiusi e antenna della radio possibilmente abbassata.

  • liberati di piccozze e sci.

Al mare o al lago

  • evita qualsiasi contatto o vicinanza con l’acqua, che offre percorsi a bassa resistenza, e quindi privilegiati, alla diffusione delle cariche elettriche: il fulmine, infatti, può causare gravi danni anche per folgorazione indiretta, dovuta alla dispersione della scarica che si trasmette fino ad alcune decine di metri dal punto colpito direttamente;

  • esci immediatamente dall’acqua;

  • allontanati dalla riva, così come dal bordo di una piscina all’aperto;

  • liberati di ombrelli, ombrelloni, canne da pesca e qualsiasi altro oggetto appuntito di medie o grandi dimensioni.

In campeggio

Durante il temporale, è preferibile ripararsi in una struttura in muratura, come i servizi del camping.
Se ti trovi all’interno di tende e ti è impossibile ripararti altrove:

  • evita di toccare le strutture metalliche e le pareti della tenda;

  • evita il contatto con oggetti metallici collegati all’impianto elettrico (es. condizionatori); sarebbe comunque opportuno togliere l’alimentazione dalle apparecchiature elettriche;

  • isolati dal terreno con qualsiasi materiale isolante a disposizione.

In casa

Il rischio connesso ai fulmini è fortemente ridotto, segui comunque alcune semplici regole durante il temporale:

  • evita di utilizzare tutte le apparecchiature connesse alla rete elettrica e il telefono fisso;

  • lascia spenti (meglio ancora staccando la spina), in particolare, televisore, computer ed elettrodomestici;

  • non toccare gli elementi metallici collegati all’esterno, come condutture, tubature, caloriferi ed impianto elettrico;

  • evita il contatto con l’acqua (rimandare al termine del temporale operazioni come lavare i piatti o farsi la doccia, nella maggior parte dei casi basta pazientare una o due ore);

  • non sostare sotto tettoie e balconi, riparati invece all’interno dell’edificio mantenendoti a distanza da pareti, porte e finestre, assicurandoti che queste ultime siano chiuse.

I BACINI REGIONALI DELLA LIGURIA – LA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO

BACINO A

BACINO A

Lungo la costa da Ventimiglia fino a Noli, l’intera provincia di Imperia, la valle del Centa

BACINO B

BACINO B

Lungo la costa da Spotorno a Camogli comprese, Val Polcevera e Alta Val Bisagno

BACINO C

BACINO C

La costa da Portofino fino al confine Toscano,l\’intera provincia della Spezia, Valfontanabuona e Valle Sturla

BACINO D

BACINO D

Tutta la Valle Stura e tutto l\’entroterra savonese fino alla Val Bormida  

BACINO E

BACINO E

Valle Scrivia, Val d\’Aveto e Val Trebbia


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