Il Red Carpet che non vi faranno mai vedere
Mentre la giunta Toti prosegue con la sua massiva campagna esaltatrice del suo (pagato da noi) Red Carpet con continui annunci della sua progressiva estensione e di un certo “boom di richieste”, capita che qualcuno possa incappare sugli ovvi effetti a cui qualsiasi “passerella” stesa in percorsi molto calpestati è costretta a soccombere.
Oggi è capitato all’amico Lucio Padovani (e chissà a quante altre migliaia di persone) che ha immortalato un pezzo di Red Carpet a Rapallo. Quel che ne rimane.
Questo, come altri ce ne sono e ce ne saranno, è il “Red Carpet che non vi faranno mai vedere” e non perché alimenterebbe una possibile polemica sulla sicurezza o sulla brutta immagine che rappresenta ma perché, semplicemente, rappresenterebbe la riprova di un investimento di soldi pubblici che continuerà a crescere per le continue sostituzioni con nuovi tappeti da rimpiazzare.
Soprattutto darebbe ragione a noi “rancorosi” che fin da subito abbiamo ritenuto questa operazione inutile e dispendiosa e che ha sottratto risorse ad altre richieste e progetti presentati dai Comuni come, ad esempio, la pulizia e manutenzione di importanti sentieri turistici o l’adeguamento di spiagge per favorire l’accesso alle persone disabili.
Per questo tireranno diritto, continuando ad annunciare nuove installazioni di tappeti, continuando a decantare il successo della loro iniziativa.
Ma l’attrattiva di una regione è rappresentata dalle sue peculiarità, dalle sue bellezze paesaggistiche, storiche, culturali; dalle tradizioni locali a quelle culinarie. Queste sono le cose da promuovere, da esaltare, per valorizzare una regione e per incentivare sempre più i turisti a visitarla.
Non può essere un tappeto rosso a rappresentare la maggior attrattiva.
Red Carpet oltre ogni regola, anche del CdS - Roberto Schenone
31 Luglio 2017 @ 16:40
[…] Nel secondo ho evidenziato (collegandomi al sostegno economico) come la “naturale fragilità” di una passerella si sgretoli con facilità dopo nemmeno un mese, riducendosi a brandelli e costringendo le amministrazioni locali ad un continuo aggravio di spese per riparare e sostituire i tappeti. Ironicamente intitolato “il Red Carpet che non vi faranno mai vedere“, non tanto per l’impatto paesaggistico (comunque brutto) di una passerella ridotta a brandelli, quanto per il fatto che il continuo levitare dei costi, spalmati su tutto il territorio regionale e su tutte le amministrazioni locali coinvolte, andranno inevitabilmente a pesare sui bilanci pubblici. […]