Vorrei essere molto chiaro: evitate di attaccare i sanitari con me
Visto il periodo che stiamo attraversando, sono giorni che ricevo chiamate e messaggi che meritano una risposta e una riflessione.
Alcune persone, accusano noi sanitari di essere i veri responsabili delle eventuali decisioni che riguardano chiusure o altro.
Ritengo che specie in questo periodo decidere sia difficile: da una parte garantire la salute di tutti i cittadini, d’altra parte preservare economia, attività primarie e tutte le problematiche delle tante categorie che hanno sofferto ,e sono davvero tante.
I numeri dei contagi li conoscete e tutti siete diventati grandi esperti ,i mezzi d’informazione e i social sono molto attivi , quindi sapete benissimo quello che noi stiamo vivendo e subendo in questi giorni.
Noi non reggiamo e credetemi questo succederà a breve.
La situazione della sanità nella nostra città è spaventosa, strutture come 118 ,pronto soccorsi, rianimazioni e l intero comparto presentano criticità forse neppure raggiunte a marzo .
Non dimentichiamo il personale delle ambulanze, sottoposto ad un impegno extra e continuo.
Il sistema a breve se non si interviene andrà in tilt.
Tutto questo poteva essere organizzato e pensato prima certo.
Sarebbe bastato pensare a suo tempo quali potessero essere le strutture (peraltro già presenti e molte di queste vuote) ,con strumenti di diagnostica e personale formato , che avrebbe già aiutato il pronto soccorso ,con posti letto già pronti.
Si doveva pensare a organizzare una rete capillare di assistenza territoriale, in grado di curare direttamente a casa i tanti pazienti affetti da questa patologia, con équipe di medici e infermieri, ma non è stato fatto nulla.
Sarebbe magari anche stato logico andare a colmare le tante lacune e le carenze croniche di personale, ma non è stato fatto .
Altresì poteva avere una logica chiedere a noi “operai della sanità “,cosa poteva essere utile fare e cosa non è stato fatto a marzo . Nulla.
Si pensa oggi e si organizza oggi ,il virus però non la pensa cosi e corre veloce, più veloce delle nostre logiche di pensiero.
Oggi abbiamo iniziato a pensare e tra un piatto di gnocchi al pesto e un risotto alla milanese , si stanno rendendo conto che la situazione gli sta sfuggendo di mano.
Vorrei essere molto chiaro ,evitate di attaccare i sanitari con me ,non è il momento e il periodo giusto , li difenderò sempre e comunque.
Non sono proprio la persona giusta .
Un abbraccio a tutti.
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Mi chiamo Giovanni Pellegrini, Gianni per parenti e amici . Sono nato a Genova il 9 marzo 1971 a Marassi. La mia famiglia è l’esempio di come gli opposti spesso si attraggano e di come si possa sempre trovare un punto d’incontro : mia madre casalinga democristiana e mio padre comunista operaio del ex mercato di Corso Sardegna ne sono la dimostrazione vivente :amarsi e stimarsi anche nelle differenze . Sono cresciuto coltivando valori universali quali la solidarietà, l’accoglienza e l’uguaglianza . Senza se e senza ma. Ho intrapreso la professione Infermieristica e ancora oggi, a distanza di oltre 25 anni , riconosco che non avrei potuto fare scelta migliore. Sono orgoglioso della mia professione ,che mi arricchisce giorno dopo giorno e mi permette di stare a contatto con le persone e con i loro bisogni reali .
Lavoro nel Dipartimento di Emergenza Sanitaria Territoriale, 118 Genova Soccorso, presso il Policlinico San Martino di Genova.
Alle regionali 2020 mi sono candidato nella lista di Linea Condivisa, al fianco di Gianni Pastorino, ottenendo un risultato tanto eccellente quanto inaspettato.
Per me la sanità pubblica e tra le conquiste più belle della nostra Italia repubblicana ; bisogna difenderla ,affinché resti pubblica e universale. Dobbiamo potenziare i servizi territoriali, prestare la massima attenzione alle fasce più deboli, alle famiglie con pazienti affetti da gravi handicap e creare punti di ascolto per le famiglie in difficoltà .
Questo il mio impegno.
Mi chiamo Giovanni Pellegrini, Gianni per parenti e amici . Sono nato a Genova il 9 marzo 1971 a Marassi. La mia famiglia è l’esempio di come gli opposti spesso si attraggano e di come si possa sempre trovare un punto d’incontro : mia madre casalinga democristiana e mio padre comunista operaio del ex mercato di Corso Sardegna ne sono la dimostrazione vivente :amarsi e stimarsi anche nelle differenze . Sono cresciuto coltivando valori universali quali la solidarietà, l’accoglienza e l’uguaglianza . Senza se e senza ma. Ho intrapreso la professione Infermieristica e ancora oggi, a distanza di oltre 25 anni , riconosco che non avrei potuto fare scelta migliore. Sono orgoglioso della mia professione ,che mi arricchisce giorno dopo giorno e mi permette di stare a contatto con le persone e con i loro bisogni reali .
Lavoro nel Dipartimento di Emergenza Sanitaria Territoriale, 118 Genova Soccorso, presso il Policlinico San Martino di Genova.
Alle regionali 2020 mi sono candidato nella lista di Linea Condivisa, al fianco di Gianni Pastorino, ottenendo un risultato tanto eccellente quanto inaspettato.
Per me la sanità pubblica e tra le conquiste più belle della nostra Italia repubblicana ; bisogna difenderla ,affinché resti pubblica e universale. Dobbiamo potenziare i servizi territoriali, prestare la massima attenzione alle fasce più deboli, alle famiglie con pazienti affetti da gravi handicap e creare punti di ascolto per le famiglie in difficoltà .
Questo il mio impegno.