Gioco d’azzardo, Cnca e Mettiamoci in gioco: “Governo renda disponibili i dati su slot-vlt”
Il Governo deve rendere disponibili, tramite l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), i dati sul consumo di slot e vlt (video lottery terminal).
È questa la richiesta avanzata oggi dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) e dalla Campagna Mettiamoci in gioco, che hanno organizzato oggi un convegno a Roma per fare il punto sulla questione del gioco d’azzardo e denunciato che “l’Adm, infatti, ha smesso di fornire questi dati essenziali per comprendere l’evoluzione del fenomeno e garantire così il diritto alla salute dei cittadini”.
Cnca e Mettiamoci in gioco hanno nuovamente chiesto a Governo e Parlamento una legge di regolamentazione del settore, che “continua a crescere in modo inquietante senza quelle norme che ne limiterebbero i rilevanti effetti negativi dal punto di vista sanitario e sociale”.
Le due organizzazioni sollecitano anche che “sia riattivato quanto prima l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, facendo le relative nomine, di non ridurre la dotazione del fondo nazionale di prevenzione e cura e di garantire, a livello regionale, l’attuazione dei piani di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo (Dga).
Il Cnca ha presentato, nel corso del convegno, un’indagine sui servizi offerti dalle proprie organizzazioni socie in questo settore.
Sono 37 gli enti associati alla Federazione che svolgono attività in ambito Dga: Toscana 10, Lombardia 4, Lazio 4, Calabria 4, Piemonte 3, Veneto 3, Emilia Romagna 3, Liguria 2, Marche 2, Umbria 1, Puglia 1. 25 di essi partecipano ai tavoli regionali sul Dga, 23 attuano progetti previsti nel piano, 4 partecipano solo al coordinamento del piano e 6 attuano i progetti e partecipano al coordinamento.
Tra le 23 organizzazioni che svolgono attività di trattamento, 10 gestiscono servizi residenziali (di cui 6 comunità terapeutiche dedicate) e 4 dei moduli residenziali.
Queste le principali prestazioni erogate: ciclo di colloqui motivazionali (18 enti), gruppi di auto-aiuto (8), gruppi psico-educazionali con facilitatore (18), gruppi terapeutici (14), gruppi per familiari (8), gruppi in trattamento misto, familiari e giocatori (3).
Le attività di trattamento vedono coinvolti 129 operatori e gli educatori sono la figura professionale prevalente.
Per quanto riguarda invece le attività di prevenzione svolte da 24 organizzazioni, sono 151 gli operatori coinvolti, sempre con prevalenza di educatori.
Tutte le organizzazioni mappate hanno rapporti consolidati con il territorio, in particolare con Asl, altre organizzazioni di terzo settore, Comuni, Regioni, scuole.