Autostrade Liguria, barriere antirumore: il Pd chiede indagine sanitaria a spese Aspi
Una ricerca epidemiologica indipendente condotta dall’Università di Genova a spese di Aspi per verificare i possibili danni alla salute dei genovesi provocati dalla rimozione delle barriere fonoassorbenti nel nodo autostradale genovese dal 2019 a seguito dell’inchiesta giudiziaria dopo il crollo del ponte Morandi.
La chiede il consigliere regionale Sergio Rossetti (Pd) illustrando un’interrogazione in Consiglio regionale agli assessori alla Sanità e alle Infrastrutture, Angelo Gratarola e Giacomo Giampedrone.
“Decine di migliaia di genovesi – ha detto Rossetti -sono esposti a rumore, smog e vibrazioni fuori norma e rischiano di continuare a esserlo per tantissimi anni”.
“Siamo certi che vi sia la potenziale possibilità di un impatto negativo sulla salute dei genovesi residenti vicino ai tratti autostradali dove sono state rimosse le barriere – ha detto Gratarola – Ma la risoluzione del problema è una sola: rimettere le barriere fonoassorbenti. Insieme all’assessore Giampedrone posso concertare un intervento nei confronti di Aspi e vedere se la reinstallazione delle barriere prevista entro il 2028-2029 possa essere anticipata per permettere ai cittadini di vivere in modo più salubre”.
“Sono 36 i chilometri di barriere fonoassorbenti rimossi nel nodo autostradale genovese dopo l’inchiesta giudiziaria per il crollo del Morandi. – ricorda Giampedrone – Aprire tutti i cantieri per la reinstallazione nello stesso momento non solo non è possibile, ma sarebbe anche sbagliato dal punto di vista infrastrutturale per le code che genererebbero. Anche volendo non si potrebbe perché i progetti non sono pronti. L’unica cosa che possiamo fare è continuare a lavorare affinché il ministero dell’Ambiente, il ministero delle Infrastrutture e Aspi si impegnino ad anticipare il cronoprogramma dei lavori”.
L’opinione:
Ma il problema resta e alla proposta di Rossetti sono state date risposte elusive. Non si tiene conto, infatti, che un monitoraggio sanitario costante sulla popolazione residente nelle prossimità delle tratte autostradali, con campionamenti e confronti, non solo garantirebbe maggiore prevenzione per la salute dei cittadini ma sarebbe anche un potenziale strumento per richiedere ad Aspi ulteriori indennizzi volti sia a forme di risarcimento diretto, sia a ulteriori forme compensative per la collettività.
Che sia fondamentale “rimettere le barriere”, come detto da Gratarola, rappresenta una risposta ovvia e scontata. Ma se, davvero, lo stesso Gratarola è consapevole dei potenziali rischi per la salute della cittadinanza, ecco, forse sarebbe opportuno prendere in maggiore considerazione la proposta del consigliere Rossetti e studiarne una sua possibile applicazione.