Porto di Genova, Pd: “situazione sconcertante; Signorini venga a riferire in aula se esiste ancora un vertice”
Esprimiamo preoccupazione e sconcerto per quello che sta succedendo nel porto di Genova, “Signorini riferisca se esiste ancora un vertice nell’Autorità di Sistema.”
Così Davide Natale, segretario regionale del Partito Democratico e Simone D’Angelo, segretario genovese, sulla situazione complicata denunciata dal Comitato di Gestione dei Porti di Genova e Savona attraverso la lettera indirizzata al loro stesso Presidente, Paolo Emilio Signorini.
Nella dura lettera del Comitato di Gestione si legge, fra le altre, “le notizie di nuovi equilibri tra soggetti concessionari, che come sempre si apprendono da notizie stampa e non attraverso una preventiva condivisone in sede di Comitato, pare si sviluppino senza la guida di un regolatore forte e autorevole”, e ancora “non è dato intravvedere – per quanto a conoscenza di questo Comitato – un disegno organico di breve-medio termine in cui impegni e obiettivi primari siano il consolidamento e lo sviluppo dei traffici portuali, e la difesa e l’incremento del lavoro e dell’occupazione.”
“A fronte di una mole enorme di investimenti previsti – si legge nel comunicato di Natale e D’Angelo – e nel mezzo di un tentativo di costituire un monopolio sulle banchine, i rappresentanti degli enti locali nel Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale hanno denunciato pubblicamente il vuoto di potere decisionale di cui soffre l’Ente. Sorprendente, per non dire bizzarra, è la replica del Presidente dell’Autorità, che dichiara di condividere le preoccupazioni di chi ha lanciato un preciso e circostanziato grido d’allarme.”
“Come Partito Democratico – concludono – chiederemo di audire con urgenza in tutti i livelli amministrativi competenti i delegati del Comitato di Gestione e il Presidente Signorini affinché spieghino ai liguri e al cluster portuale cosa sta succedendo a Palazzo San Giorgio, se c’è ancora un vertice dell’Ente o se il ventilato e mai smentito passaggio di Signorini in IREN ha aperto una guerra nel centrodestra per la successione.”
Se così fosse sarebbe pericoloso per il più importante scalo del Paese.
La situazione è estremamente seria e richiede serietà nell’affrontarla, senza avere come unico faro ambizioni personali o pressioni di gruppi economici.