Liguria, trasporti; ancora guasti sulla linea ferroviaria, pesanti ritardi sulla Spezia-Genova
Un guasto alla linea all’altezza di Chiavari e il ritardo nella fine dei lavori notturni di manutenzione a Finale Ligure hanno portato stamani ritardi fino a 60 minuti su molti treni della linea La Spezia – Genova e nel ponente ligure.
Il problema a Chiavari si è verificato poco dopo l’alba, alle 5.20, quando è stato bloccato il traffico ferroviario a causa di un’avaria ad un treno lungo la linea e risolto dopo due ore.
Dopo la ripresa dei treni verso le 7 sono stare registrati ritardi di Frecce, Intercity e Regionali fino a un’ora.
Nel savonese, dove Rfi sta realizzando interventi di manutenzione al binario in fascia oraria notturna nella galleria San Giacomo, vicino alla stazione di Finale Ligure, le lavorazioni si sono prolungate oltre l’orario previsto e il binario è stato aperto al traffico in ritardo, andando a rallentare i primi treni della mattina di oltre 60 minuti.
Sui social si sono riempite di foto e lamentele le bacheche dei gruppi e quelle personali degli utenti e pendolari che, questa mattina, si sono ritrovati nuovamente nel mezzo di una situazione oltremodo critica.
Ieri mattina, infatti, era già stata un’altra giornata da incubo per i trasporti ferroviari con il prolungamento dei lavori notturni sulla Genova – Ventimiglia che aveva comportato un’ora di sospensione della circolazione e accumulato ritardi, anche in questo caso, sino a 60 minuti.
L’opinione:
Sotto accusa il “contratto di servizio” fra Regione Liguria e Trenitalia, in vigore dal 2018 e sino al 2032; contratto che era stato criticato fin da subito per l’eccessiva estensione temporale e per la insita vantaggiosità economica a favore di Trenitalia sul piano degli aumenti tariffari.
Si tratta dello stesso contratto di servizio, questo va detto, che ha permesso il rinnovo del materiale rotabile regionale, ormai quasi completato, che ha portato al Liguria ad essere fra le prime regioni in Italia a possedere una flotta fra le più giovani: proprio ieri la consegna del 42° nuovo convoglio dei 48 totali previsti, un nuovo “Rock”.
Ma una riflessione, analizzando il contesto generale, è anch’essa dovuta: il rinnovo del materiale rotabile, che prevede comunque forti investimenti economici anche da Regione Liguria, quindi dalle casse pubbliche, è atto dovuto e doveroso nei riguardi di tutta la collettività e non può diventare “strumentale” alla politica per rimandare ai mittenti le critiche al servizio offerto.
E non deve diventare “strumentale” tantomeno per Trenitalia, in questo caso fornitore unico per la Liguria del “servizio universale”, creando una sorta di “regola del gioco” attraverso la quale tenere in scacco e con una sola mossa sia Istituzioni che utenza, arrivando, anche in molti casi, a riversare su quest’ultima il proprio “rischio di impresa”.