Biodigestore di Isola, Coalizione Civica: cerchiobotte e trasparenza
Coalizione Civica ha seguito dalla propria nascita la vicenda del biodigestore di Isola del Cantone, chiudendo gli incontri sul territorio in occasione delle elezioni del consiglio della Città Metropolitana proprio nel Comune dell’Alta Valle Scrivia nell’ottobre del 2017.
Lo abbiamo fatto senza grancasse mediatiche, senza spintonare per un passaggio televisivo, senza presenze funzionali a un comunicato stampa o a un’intervista sulle emittenti locali.
E’ il nostro stile.
Studiamo gli atti, lavoriamo nel merito, ci confrontiamo con il territorio. E crediamo sia questo il ruolo corretto per degli amministratori.
Il 22 novembre scorso Coalizione Civica ha chiesto in Consiglio Metropolitano la sospensione e il riesame del progetto, tra l’altro in attesa della sentenza del TAR attesa per aprile, presso cui i Comuni di Isola del Cantone ed Arquata Scrivia hanno fatto ricorso senza però chiedere la sospensione cautelare del procedimento.
Non soddisfatti della risposta ricevuta in sede di Consiglio abbiamo presentato successivamente una nota di osservazioni scritte a cui gli uffici della Città Metropolitana hanno risposto puntualmente.
Sulla base dell’interpellanza una richiesta analoga è stata presentata anche al Consiglio Comunale di Busalla.
Il 28 febbraio abbiamo infine ricevuto la notifica della convocazione della Conferenza di Servizi del 20 marzo alla quale abbiamo assistito come uditori, riconosciuti come aventi causa.
L’incontro è stato di indubbio interesse, soprattutto per le puntuali osservazioni dei tecnici della Città Metropolitana che hanno dimostrato serietà, competenza e grande professionalità.
Ne è uscito un quadro di un progetto con molte carenze dove la parola d’ordine era assenza e confusione documentale, con diverse aree grigie nell’iter dei provvedimenti regionali relativi alle autorizzazioni ambientale e paesistica e con la società che ad oggi risulta titolare di solo il 4% dell’area interessata dall’impianto.
Particolarmente netta la posizione di Rete Ferroviaria Italiana che ha chiuso ad ogni ipotesi di deroga alla fascia di rispetto dell’impianto dalle proprie linee, posizione che costringerà alla profonda revisione del progetto.
In alcuni passaggi del suo intervento il Dott. Farina di Energa ha accennato a contatti intercorsi con il Comune di Isola del Cantone antecedenti alla presentazione del progetto; affermazioni che esulano da valutazioni tecniche e sulle quali il Sindaco avrà sicuramente modo di chiarire.
Tutti quanti in ogni caso potranno leggere i verbali e presentare osservazioni nei 15 giorni successivi.
La richiesta emersa dalla Città Metropolitana in sostanza è quella di riunire tutte le relazioni presentate in un unico progetto coordinato e coerente di più semplice e trasparente verifica da parte dei vari enti interessati. Posizione che ci sentiamo di condividere in pieno.
Purtroppo molte rumorose manifestazioni di sostegno alla causa dei cittadini isolesi si stanno dimostrando strumentali, sguaiate e senza effetti pratici. Quando non manovre cerchiobottiste, dove si da ragione all’uno ed all’altro sulla base delle convenienze del momento.
La nostra impressione è che da subito questo impianto sia risultato funzionale non tanto alla produzione di energia quanto allo smaltimento dei rifiuti organici, visto che la Regione Liguria e la Città Metropolitana sono in grave ritardo nell’individuazione di tali siti con procedure trasparenti e soprattutto nella realizzazione degli impianti per l’intero territorio.
Una carenza che rischia di compromettere l’intero ciclo dei rifiuti per l’Area Metropolitana genovese e che non può essere risolta con colpi di mano o sotterfugi.
Di fronte all’assenza di una visione chiara e coerente da parte degli enti di programmazione ed alla distanza tra dichiarazioni di sostegno alle posizioni della cittadinanza e gli atti concreti continueremo a seguire la vicenda in modo trasparente, informando con i nostri mezzi la popolazione senza indulgere in piazzate o apparizioni televisive.