Buon Anno Ferrovia Genova-Casella; la A2 torna in flotta
Una bella notizia, davvero. Dopo una meticolosa opera di restauro la storica elettromotrice A2 è finalmente tornata a casa e a breve la rivedremo sfrecciare sulla Ferrovia Genova-Casella.
Sono fiero, come cittadino e come Possibile, di avere contribuito alla difesa di questa importantissima infrastruttura che fino a poco tempo fa rischiava di scomparire.
Riporto di seguito un resoconto accurato del bravissimo Andrea Martinelli, vice presidente dell’Associazione Amici della Ferrovia Genova Casella, ringraziando loro per la costanza e la passione con cui seguono ogni battito vitale di questa amata ferrovia.
Bentornata A2 e buon anno #FGC
L’A2 E’ TORNATA A CASA: IL MITO DELLA VAL DI FIEMME RIVIVE SULLA FGC!
IL CONTESTO
L’elettromotrice A2 è stata costruita dalla Carminati&Toselli (per la parte meccanica) e dal TIBB (per quella elettrica) nel 1929 per la Ferrovia Elettrica della Val di Fiemme. Essa fa parte un vasto insieme di elettromotrici a scartamento ridotto dalle caratteristiche simili costruite tra la seconda metà degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30 per molte linee di montagna: la Domodossola-Locarno, la Spoleto-Norcia, la Sangritana, la Fermana, la Pescara-Penne, la Ora-Predazzo e la Rimini-S.Marino. Sulla base di alcuni vecchi disegni pare che una versione di queste motrici fosse originariamente prevista anche per la Genova – Casella ma poi, per ragioni non chiare, si optò per l’insolita scelta di utilizzare locomotori tradizionali e carrozze come materiale di prima dotazione per questa linea.
Ma ciò che non arrivò come prima dotazione, vi venne trasferito dopo: infatti le motrici della Ora-Predazzo (anche conosciuta come Ferrovia della Val di Fiemme) alla chiusura di questa linea passarono alla FGC nel 1963.LA STORIA
L’elettromotrice A2 prese servizio nel lontano 1929 sulla Ora-Predazzo. Alla chiusura di questa linea, nel 1963, venne trasferita sulla Genova-Casella dove entrò in servizio già nell’estate di quell’anno. Nel 1986 subì un intervento di revisione generale che lasciò sostanzialmente inalterati gli apparati elettromeccanici originali costruiti dal TIBB nel 1929 ma ne alterò pesantemente la cassa e gli interni: vennero modificati i finestrini, eliminato l’originale vano bagagli posto al centro cassa (e creato in sua vece un ulteriore scomparto di seconda classe), le pareti in legno vennero rivestite in formica e gli originali sedili di prima classe (in velluto) e di terza (in legno) vennero rimpiazzati da anonimi divanetti in finta pelle.
Si giunse così alla fine degli anni ’90, quando il mezzo venne accantonato per l’immissione in servizio delle più moderne elettromotrici elettroniche tipo “FIREMA”.
Nella seconda metà degli anni 2000 la Direzione della FGC maturò l’idea di recuperare il mezzo accantonato e di trasformarlo in una elettromotrice storica ricca di fascino e di pregio turistico. Grazie al finanziamento erogato dalla Regione Liguria, i lavori vennero appaltati dapprima ad una Officina piemontese che purtroppo non riuscì a fare molto causa fallimento della stessa sopraggiunto poco dopo. Subentrata nel frattempo AMT Genova alla gestione della FGC, sempre nell’intenzione di recuperare la funzionalità e la storicità del mezzo, con un nuova gara i lavori venivano affidati alla De Luca Spa. Qui, grazie anche all’attenta guida della Direzione FGC (che nel frattempo era cambiata nella persona ma non nella determinazione nel realizzare un mezzo storico di pregio) e dei Tecnici FGC, la trasformazione in mezzo storico si è compiuta a livello pratico, superando brillantemente i mille problemi che un restauro così ardito imponeva. La cassa è stata riportata, per quanto possibile, alle condizioni d’origine: è stato ripristinato il vano bagagli con relativo portello, i finestrini hanno ripreso le originarie forme, le paratie interne in legno sono state restaurate e riportate a vista (mentre sono stati rimossi i divisori installati successivamente e non conformi col disegno d’origine) e sono state rimesse in opera le originali panche in legno (per la seconda classe) ed in velluto (per la prima) nonché le relative bagagliere. Anche la fanaleria è stata resa simile all’originale. Ovviamente è stata anche operata una revisione complessiva della cassa e del tetto, con impermeabilizzazione degli antichi fasciami in legno e verniciatura delle lamiere metalliche. Dal punto di vista funzionale, sono stati riavvolti i motori, revisionati i carrelli, rifatti tutti i cablaggi e l’impianto pneumatico, revisionati controller, compressore e pompa a vuoto. Ma anche sotto questo aspetto si è cercato di mantenere la storicità del mezzo: il controller ad azionamento meccanico col classico “timone” è stato preservato, come pure l’invertitore pneumatico ed il freno a vuoto Hardy azionato col caratteristico “manettino”. L’unica concessione alla modernità è stata la sostituzione dell’originale Interruttore principale con uno più moderno, upgrade imprescindibile per poter installare il “dispositivo di sicurezza vigilante” obbligatorio per legge. Anche il reostato ed il pantografo hanno dovuto essere sostituiti per migliore disponibilità di ricambi e maggiore affidabilità nonché per poter sfruttare in modo continuativo la frenatura elettrica di cui il mezzo è comunque dotato sin dall’origine.LA LIVREA
La elettromotrice è stata proposta nella livrea azzurra e grigia “anni ’50/’60” con scritte in bianco (comprensive di logo FEVF sulla fiancata) che sono state riprodotte dopo il confronto con materiale fotografico dell’epoca (in parte ancora inedito). La scelta di questa ambientazione è legata al fatto che questa è l’unica livrea FEVF della quale esista documentazione fotografica a colori ed ha anche la particolarità di essere stata portata dai mezzi sia quando erano in servizio sulla loro linea d’origine (anni ’50) sia dopo il loro trasferimento sulla Genova-Casella, ossia durante gli anni ’60.
L’Associazione Amici FGC ha collaborato con la Direzione nella ricostruzione della livrea esatta attraverso una scrupolosa ricerca di materiale fotografico e testimonianze (che ha coinvolto molti nostri soci e non solo) al fine di ricostruire non solo lo schema di colorazione e la posizione delle scritte ma anche i codici RAL dei colori originari. L’Associazione ha fornito anche documentazione utile a ricostruire anche particolari quali la collocazione originaria delle targhe (i cui originali sono stati ritrovati nei magazzini della FGC oltre 30 anni dopo che erano stati smontati), la posizione dei fanali, ecc…I PROSSIMI STEP
Dopo un viaggio di due giorni l’A2 è giunta su due camion a Casella venerdì 29 dicembre. Calata sui carrelli e riassemblata presso il vecchio raccordo con la cava, è stata quindi trainata in Deposito dal diesel D1. Nei prossimi giorni seguirà una intensa attività di messa a punto e prove tecniche da parte del Personale di Officina di AMT/FGC. Al termine di queste operazioni, il mezzo sarà sottoposto ai collaudi dinamici con USTIF (quelli statici sono già stati superati presso lo Stabilimento della Ditta che ne ha curato il restauro) finalizzati all’ottenimento del nulla osta alla messa in servizio.. Ottenuto questo la motrice potrà essere messa in servizio ed aperta al pubblico.Noi non vediamo l’ora!!!