Cantiere Morandi, centraline PM10: da Arpal pochi dati, allarmanti e scarsa trasparenza
Per conoscere i dati sul PM10 e PM2.5 rilevati dalle centraline nell’area interessata dal cantiere del Morandi, basta andare sul sito di Arpal. La sgradita sorpresa, però, è che tali dati si fermano misteriosamente al 13 giugno scorso.
Dei 27 giorni trascorsi fino ad oggi non è dato conoscere i dati rilevati dalle centraline ad eccezione, ovviamente, di quelli dichiarati in conferenza stampa (ma ad oggi non consultabili) relativamente al giorno della detonazione.
Mi sia consentito, quindi, sollevare almeno una questione di mancanza di trasparenza.
Tanto più se, restando sul sito di Arpal, ci spostiamo nelle sezioni di monitoraggio della qualità dell’aria nelle restanti aree cittadine e nell’area della Città Metropolitana.
Qui rileviamo che non solo i dati sono aggiornati alle ultime 24 ore antecedenti il giorno di consultazione, ma addirittura che ne è consultabile un archivio giornaliero a partire dal 1 luglio del 2017.
Inspiegabile, dunque, questa enorme discrepanza con la scarsa disponibilità di dati sul monitoraggio del cantiere Morandi
Se giornalmente, almeno sul lato est del cantiere, possiamo costantemente monitorare i livelli di PM 10 e PM 2.5 grazie alla rete di centraline “autonomamente” installate dai cittadini, consultabili sul sito Che Aria Tira, ben poco sappiamo invece di ciò che accade sul lato ovest, i cui dati, assolutamente poco confortanti, si fermano appunto al 13 giugno scorso.
Anche qui, scusatemi, voglio soffermarmi su quale possa essere la difficoltà tecnologica incontrata da Arpal nel non poter adottare un sistema on-line analogo a quello di Che Aria Tira, che consente addirittura di conoscere la rilevazione di ciascuna centralina in tempo reale.
Tornando al lato ovest del cantiere, osservando i dati disponibili dal 1 al 13 giugno, notiamo che la centralina posizionata nell’area BIC (Incubatore di Genova) ha per ben 5 volte superato il limite giornaliero di 50 µg/m³.
In particolare, il giorno 8 giugno si sono respirate polveri PM10 in quantità vicinissime al doppio del massimo giornaliero consentito, con un valore registrato di ben 92 µg/m³.
Ma nei giorni in cui la soglia massima non è stata superata, le cose non sono certo andate meglio; constatiamo infatti che, mediamente, non si è mai scesi sotto i 40 µg/m³.
Un poco più confortanti sarebbero invece i dati rilevati dalla seconda centralina posizionata presso l’area Ansaldo che solo il 12 giugno ha registrato un picco di ben 84 µg/m³.
Il “sarebbero” è d’obbligo perché una curiosità me la solleva quanto riportato nel grafico del PM 2.5 in cui, per la centralina Ansaldo, si riporta che dal giorno 6 giugno la stessa è stata spostata in Via Porro.
La mia curiosità, da non conoscitore, sta nel comprendere se stiamo parlando di due centraline separate, una per il PM10 e una per il PM2.5, oppure se si tratti della medesima; nel primo caso nulla da obiettare ma se si trattasse del secondo, allora rilevo una chiara discordanza rispetto a quale zona, se ovest o est, si riferiscano i dati.
Se, fra voi, ci fosse chi può chiarirmi il dubbio batta colpo nei commenti; che sono sempre graditi, fra l’altro.
Tornando alla questione principale, è doveroso ricordare che se dal lato est del cantiere abbiamo una densità residenziale, dal lato ovest ne abbiamo una produttiva che coinvolge, fra imprese, industrie e tessuto commerciale, un altrettanto considerevole numero di persone.
Il comune denominatore fra chi è a est, chi a ovest, è uno: la salute.
E allora, nel rispetto della salute e del diritto di tutte e tutti a conoscere e informarsi di cosa stia loro attorno succedendo, invito il commissario Bucci quanto l’Arpal ad attivare ogni strumento utile a mettere a disposizione i dati, il più aggiornati possibile, anche in ottica di vera e dovuta trasparenza.
Aggiornamento del 11.07.2019
Non sarà certamente merito di questo articolo (e comunque non lo si saprà mai) in ogni caso, oggi 11 luglio, sul sito dell’Arpal è stato caricato l’aggiornamento completo del mese di giugno che potete consultare QUI.
I dati non sono certamente confortanti, purtroppo, ma la nota positiva è che un piccolo passo avanti, almeno per quanto concerne la consultazione pubblica, è stato fatto. Ancora un pizzico di impegno e, magari, potremmo arrivare ad un livello di aggiornamento che non superi le 24 ore.
Di seguito, invece, il pdf del rapporto parziale di Arpal presente sul sito fino alla data di ieri, 10 luglio :
Ponte_Morandi_PM_giugno_20190625