Chi predica male razzola peggio; l’ira di Conte sugli sconfinamenti di Salvini
Non passa giorno che questo improbabile governo mi dia una gioia, perdonate il gioco di parole, di una tristezza infinita: l’ennesimo scontro del premier Conte con il ministro del tutto Salvini ne è solo l’ultima delle prove.
Fra i banchi del governo regnano continui atteggiamenti degni della più indisciplinata delle classi scolastiche dove né il Preside né gli stessi compagni di classe riescono a contrastare efficacemente il “bullo” di turno.
L’aria che si respira è quella di una sorta di “guerra fredda”, tutta interna, combattuta a suon di dichiarazioni, tweet, dirette facebook, interviste e talk show.
L’ultima tensione quella di ieri, generata, guarda caso, dal solito bullo: Salvini.
Salvini che “invita” (perché secondo lui invitare è diverso da convocare) nel proprio ministero, il Viminale, tutte le parti sociali e i principali attori economici del Paese per discutere con loro le basi della prossima manovra economica.
Una situazione talmente irrituale da costringere il presidente Conte a prendere una posizione tanto netta quanto irritata: ” è prerogativa del Premier”.
Surreale, poi, che Conte accusi di “sconfinamento” proprio Salvini; quello che sui confini sta costruendo una inumana propaganda di odio che fa acqua da tutte le parti.
Ma proprio la propaganda, seppur populista, è l’arma di cui si serve Salvini e che, anche in questa diatriba fra lui e Conte, non ha tardato ad arrivare sostenendo che lui (Salvini) non ricopre solo il ruolo di ministro dell’interno ma anche quello di vice presidente del consiglio, quindi vicario, e domanda “sono legittimato o no a fare questi incontri?”
La risposta sarebbe piuttosto ovvia, se fossi io a doverla dare; e sarebbe NO!
Non solo perché istituzionalmente sbagliato e perché essere “vicario” non significa appropriarsi a prescindere di una rappresentanza non delegata per l’occasione, ma anche perché genera confusione proprio fra le parti sociali e l’interlocuzione istituzionale.
Sbagliato, dunque, anche il ridimensionamento che arriva da Palazzo Chigi dal quale si dichiara: “legittimo che Salvini, da capo politico della Lega (Nord), voglia incontrare le parti sociali; la manovra economica si fa nelle sedi istituzionali con il Presidente del consiglio, il ministro dell’Economia e tutti i ministri competenti”.
No, non è per nulla legittimo che, nella veste di capo politico, Salvini utilizzi una sede di governo per fare incontri di partito.
La Lega (Nord) utilizzi le proprie sedi per questi scopi.
Poi capisco che, per 49 milioni di ragioni, possa essere imbarazzante fare incontri nelle sedi col rischio che da un momento all’altro irrompa la Guardia di Finanza per un’ispezione; ma non è certo un Ministero la sede di un partito.
Sconfinamenti su sconfinamenti, insomma, di chi oltre a predicare male riesce anche a razzolare peggio. Con buona pace delle ire di tutti.