Genova Parcheggi: aumentare la domanda? E’ politica irresponsabile e populista!
Nei giorni scorsi ho invitato apertamente il Vice Sindaco, Stefano Balleari, a lavorare insieme ad una vision migliore per Genova Parcheggi.
L’invito è caduto nel vuoto, ovviamente (però questa giunta ripete che vuole lavorare e collaborare con tutte le parti).
In compenso una parte delle cose che avevo scritto si è trasformata in una “brutta copiatura“, generatasi in un piano di azione totalmente insipido annunciato poco dopo dal vice sindaco.
Ed oggi la presentazione ufficiale: le tariffe saranno diminuite in centro ad 1,30 € per la prima ora, 1,70 € la seconda e 2,00 € quelle successive.
Questa parte, sebbene leggermente diversa, era da me condivisa come una delle possibili variabili tariffarie per le aree del centro cittadino. Leggermente diversa perché, in realtà, io proponevo una sensibile riduzione solo per la prima ora, così come avviene in molte altre città.
Comunque sia, oggi il piano è stato presentato ufficialmente alla stampa da Balleari e la dichiarazione che più mi ha sconcertato è la seguente:
Pensiamo che ci possano essere dei maggiori incassi dovuti ad un utilizzo più frequente dei parcheggi.
Con questa dichiarazione il vice sindaco avrebbe di fatto risolto l’enigma di dove reperire il milione di euro che, di fatto, verrà meno agli incassi una volta introdotte queste tariffe.
Una soluzione semplice. Aumentare la domanda compenserà le perdite.
Aumentare la domanda?
Aumentare la domanda, in tema parcheggi auto nel centro di una città, si tramuta in un innalzamento dei flussi veicolari con una conseguente congestione del traffico il che, inevitabilmente, provoca un aumento delle emissioni inquinanti.
Questo concetto è del tutto lontano dalle politiche di conversione alle quali moltissime realtà si sono già da tempo ispirate. Incremento del servizio pubblico, incentivazione all’uso del TPL, disincentivazione all’uso delle auto private mediante il concetto che si ispira all’intermodale, aree di interscambio, convenzioni e agevolazioni tariffarie.
Nulla di tutto questo. Nemmeno una parola.
Nessun cenno a un piano di efficientamento del servizio pubblico e al potenziamento della presenza di aree di interscambio; nessun ragionamento su piani tariffari ad hoc per chi sceglie di lasciare la propria auto ai confini del centro e salire sui mezzi pubblici. Niente.
L’altra volta non l’ho detto, lo faccio oggi, ma Genova Parcheggi e AMT sarebbe bene diventassero una cosa sola e con una visione univoca. Oggi sono rivali e concorrenti l’una dell’altra e non ha alcun senso.
Riduzione drastica del comparto dirigenziale, centralizzazione dei servizi, integrazione degli abbonamenti, sono solo alcuni dei benefici che una ipotetica Azienda Mobilità Trasporti e Parcheggi dedurrebbe da una visione molto più congeniale ad una politica di trasformazione.
Ma invece di tutto questo non se ne parla; perché parlarne significherebbe guardare al dopodomani.
Bisogna guardare oggi, dimostrare che si è tenuto fede all’impegno elettorale, consolidare i consensi.
La maniera più irresponsabile e populista di fare politica.