Referendum e Elezioni: ipotesi di slittamento verso l’autunno
Si va verso il rinvio in autunno, quando è auspicabile che l’emergenza coronavirus sia stata superata per il referendum sulla riforma costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari e per le elezioni regionali e comunali in programma la prossima primavera.
Questo l’orientamento contenuto nella bozza di decreto allo studio del governo per fronteggiare l’emergenza.
Il primo appuntamento, inizialmente previsto per il 29 marzo, è già stato annullato dal governo, che ora ha tempo fino al 23 marzo (60 giorni dall’ordinanza che l’ha dichiarato ammissibile) per stabilire una nuova data, che dovrà comunque essere compresa tra i 50 e i 70 giorni successivi, quindi entro il 31 maggio, ultima domenica utile.
Data troppo ravvicinata per pensare ad uno svolgimento regolare della consultazione alla luce della situazione legata al coronavirus.
Per spostare l’appuntamento in autunno occorrerà quindi derogare al termine di 60 giorni dalla dichiarazione di ammissibilità del referendum entro i quali il governo lo deve indire.
Per questo nel decreto che l’esecutivo si appresta a varare questa scadenza dovrebbe essere allungata a 240 giorni, spostando così al 19 settembre l’ultimo giorno utile per fissare l’apertura delle urne, comunque tra i 50 e i 70 giorni successivi.
Calendario alla mano si arriverebbe al 22 novembre come ultima domenica utile.
Sempre che il governo non decida di anticipare a prima del 19 settembre l’indizione del referendum, circostanza che sposterebbe la consultazione a domeniche precedenti.
Sempre nel decreto che l’esecutivo si appresta a varare, potrebbe essere prorogata di tre mesi rispetto ai cinque anni previsti la durata degli organi regionali per quelle Regioni prossime al voto, vale a dire Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia.
Questo, naturalmente dopo le necessarie modifiche alla legislazione regionale, potrebbe consentire lo spostamento delle elezioni in autunno.
Un ultimo intervento, infine, sarebbe necessario anche per il rinvio delle elezioni comunali, che si debbono svolgere in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.
In questo caso verrebbe consentito eccezionalmente il voto tra il 15 ottobre e il 15 dicembre. Una volta ultimati questi passaggi, alla fine dell’estate si potrebbero stabilire le date del voto per le tre consultazioni.
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