Toti si scusi con la Sindaca Piccardo e con tutta la popolazione di Rossiglione
Il fango ha un solo colore; non ha appartenenza politica né colori politici. E finché c’è fango, la prima responsabilità politica è quella di unirsi e fare tutto quanto necessario affinché si ripristini la normalità.
Non è concepibile che un presidente di Regione, Giovanni Toti, si scagli contro una Sindaca, Katia Piccardo, in un momento di grave emergenza come quello che ha colpito il comune di Rossiglione durante le piogge disastrose dei giorni scorsi.
Non è concepibile nemmeno pensarle certe cose, figuriamoci esternarle pubblicamente e, ancor peggio, se a farlo è proprio un Presidente di Regione.
Katia Piccardo aveva gli occhi segnati in una delle interviste “sul campo”; conoscendola li avrà ancora adesso.
E sì, “sul campo”, perché le interviste che le sono state rivolte si sono susseguite mentre lei era sotto l’acqua, in mezzo a fango e detriti, sicuramente rubandole anche minuti preziosi alle attività che stava svolgendo in presenza sui suoi territori, al fianco della sua popolazione.
E io che la conosco, Katia, e che in più occasioni abbiamo collaborato su eventi catastrofici nei suoi territori, so bene che lei non si ferma; non va a dormire, resta sul campo anche se allo stremo delle forze. Ma non molla.
Questa è una delle caratteristiche peculiari di Katia Piccardo; caratteristica che insieme a molte altre le hanno permesso di ricevere rinnovata fiducia dalla sua popolazione alle ultime amministrative, riconfermandola Sindaca di Rossiglione.
E’ una di loro, di una Comunità che la apprezza, le vuole bene e glielo riconosce.
Il presidente Toti dovrebbe chiedere scusa a questa Comunità e alla sua rappresentante.
Il presidente Toti dovrebbe fare ammenda, se ne è capace, impegnandosi una volta per tutte sul dissesto idrogeologico che da anni flagella la Liguria, i suoi territori, i suoi cittadini.
Ma prima di ogni cosa, chieda scusa a Rossiglione e a Katia Piccardo.