Quei 160 tavoli sospesi al Mise; “Huston, abbiamo un problema”
Cooperativa CMC, Invatec, Italpreziosi, Errebi, La Perla, Whirpool, Auchan – Conad, Mercatone Uno, Industria Italiana Autobus, Ferrosud, Piaggio Aero, Bekaert, Candy Hoover Group, Jabil Italy sono solo alcune delle “crisi” aperte ai tavoli del Mise e che, con la caduta del governo, restano sospese.
A queste bisogna aggiungere altri due grossi nodi da risolvere: Alitalia, che anche se non facente parte dei tavoli, è comunque un’operazione sotto la diretta gestione del Mise seguita da Arcerol Mittal (Ex Ilva), che ha già fatto sapere di essere intenzionata a lasciare Taranto se non vi saranno modifiche normative.
La Cgil ha già lanciato l’allarme definendo “quadro allarmante” la situazione di stallo che si è generata e per la quale occorre ” un governo in tempi rapidi che abbia sensibilità per lo sviluppo industriale e metta al centro le sofferenze industriali del Paese“
“Non c’e’ una crisi che si e’ chiusa e bisogna considerare non solo i tavoli al Mise, ma anche quelli a livello prefettizio, regionale, comunale. Il governo non ha attivato alcuna risorsa nelle aree di crisi, non ha messo in moto un euro“, si legge sempre in una nota della Cgil, per voce di Emilio Miceli, segretario confederale e responsabile delle politiche industriali.
E in effetti le uniche crisi davvero risolte dal Mise di Di Maio sono solo due: la cessione della Honeywell a Baomarc, il 5 agosto scorso, e l’intesa su Pernigotti per la reindustrializzazione del sito di Novi Ligure, il giorno successivo.
Su Pernigotti, fra l’altro, va detto che la soluzione mediata dal Mise, sebbene per il momento risolva la questione occupazionale e produttiva dello stabilimento piemontese, lascia comunque qualche perplessità e timore per il futuro.
A partire dal “contoterzismo”, non di facile gestione per un complesso strutturato come Pernigotti.
Non a caso le aziende che faranno da conto terze basano tutto sui fondi pubblici che sarebbero dovuti arrivare già a settembre per tenere in piedi l’operazione. Ora, con la crisi di governo avviata, anche questo fronte rappresenta un serio pericolo perché, come già avevano premesso le aziende contoterziste, in assenza di tali fondi tutto cadrà nel vuoto.
In ogni caso lo stanziamento di fondi pubblici non sarebbe una risoluzione definitiva per Pernigotti ma solo una pezza, che potrebbe durare anche qualche anno, ma che tale rimarrebbe.
E questo il buon Di Maio lo sapeva già, come sapeva benissimo (forse) che in assenza di un piano industriale valido tutta quest’operazione è destinata a sciogliersi nel tempo.
Ho detto forse per una ragione ben precisa ed è quella che, di fatto, Luigi di Maio non si è mai dimostrato all’altezza di ricoprire il suo ruolo nel dicastero che, lui stesso, ha voluto a tutti i costi all’inizio dell’esperienza di governo.
E’ risaputo, infatti, che le sue presenze ai tavoli di crisi del Mise erano molto esigue, non solo in termini di effettiva presenza ma anche in termini di preparazione e adeguatezza ad un ruolo che esige disinvoltura e confidenza con la materia.
Se già prima, quindi, avevamo un Mise piuttosto claudicante negli iter procedurali, oggi, con lo stallo governativo in atto, è proprio il caso di dire “Huston, abbiamo un problema”, ed è serio.
Perché in ballo ci sono, ovviamente, migliaia di posti di lavoro ma, dato il numero considerevole di “crisi” aperte e rimaste sospese, c’è anche il rischio di una seria crisi per lo sviluppo industriale del nostro Paese.
Crack Galimberti, 250 lavoratori sul baratro. 29 agosto presidio a Milano - Roberto Schenone
26 Agosto 2019 @ 19:31
[…] le tante crisi occupazionali che attraversano il nostro Paese, fra quelle approdate ai tavoli congelati del Mise e non, c’è anche l’odissea della Galimberti S.P.A., la catena che gestiva 11 mega […]
Il Mise riapra i tavoli o Whirlpool fa da sola (e fa danno) - Roberto Schenone
5 Settembre 2019 @ 13:40
[…] già più volte detto, sono 160 i tavoli rimasti “sospesi” al Mise e, fra questi, anche quello riguardo alla trattativa Whirlpool in merito allo stabilimento […]